Commento a cura di:
Il portiere di un di un condominio indaga sulla morte della nonna, avvenuta nel 1944 in quello stesso stabile, scrutando le vite degli altri condomini tra cui potrebbero esserci i responsabili dei fatti di allora.
Al racconto della sua storia si affianca quello della vita dei condomini che svelano le loro esistenze nella comune ricerca di un quieto vivere.
I personaggi, che inizialmente indignano, inquietano ed angosciano, catturano il lettore e lo conducono a viaggiare, dal presente al passato, in uno spaccato di vita in cui ognuno cerca di farvi ordine. Pareggiare i conti, autoassolversi, riannodare i fili: ciascuno alla vita deve o chiede un risarcimento. Tutto il libro si snoda attraverso la narrazione parallela, in prima persona, dei vari personaggi che portano i segni della sconfitta, nel corpo o nell'anima: il portiere, viscido e mediocre, ossessionato dalla ricerca di quella verità cara alla sua famiglia; una anziana signora sola che la sofferenza per eventi del passato ha reso bizzarra e scostante; un padre ed un figlio dai destini incrociati dalla malattia di uno dei due; un figlio che, tornato dall'estero per il funerale del padre, si accorge con sgomento e rammarico di non provare dolore.
Il libro è interessante perché ci racconta la vita, scegliendo personaggi credibili per le loro vicende reali. In ogni vissuto c'è la caduta e la ripresa dell'uno sull'altro verso il sopravvivere. I racconti sono fotografie che rappresentano i tempi, presente e passato, di cui è mostrato il positivo ed il negativo, come a voler fornire un punto di osservazione che comprenda anche le oscurità e le ombre.
Giudizio:
Un assaggio dal libro:
"[...] non esistono le mele marce. Tu continui a cercare la mela marcia, ma non capisci che il problema non è il frutto singolo, ma il cesto."
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