sabato 30 dicembre 2017

L'amore e il cranio di Charles Baudelaire (poesia)

Dalla raccolta "I fiori del male e altre poesie".

L'Amore sta assiso sul cranio 
dell'Umanità e da quel trono profano, 
con riso sfrontato,
soffia gaio delle bolle rotonde 
che s'innalzano nell'aria, 
quasi a raggiungere i mondi al fondo dell'etere.

Il globo fragile e luminoso prende un grande slancio, 
scoppia e sputa la sua anima 
gracile come un sogno d'oro.

Odo il cranio, a ogni bolla, gemere e pregare: 
"Quando finirà questo gioco feroce e ridicolo?" 
Perché quel che la tua bocca crudele sparpaglia nell'aria, 
mostro assassino, 
è il mio cervello, 
il mio sangue, 
la mia carne!"
(Illustrazione dell'artista: Roberto Ferri, dal titolo "Vanitas")


venerdì 29 dicembre 2017

Ciclo dei Drenai: perché leggere questa saga?


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"Un giorno ascoltai una storia, sai? I suoi soldati avevano radunato un gruppo di sacerdoti della Fonte e avevano deciso di bruciarli tutti. Un cittadino era uscito dalla folla e aveva parlato contro quell'atto. Aveva detto loro che ciò che stavano facendo fosse malvagio, che avrebbero dovuto vergognarsi di loro stessi. I sacerdoti non si salvarono. E uccisero anche lui. Mi ricordai del gesto di quell'uomo e per me fu di ispirazione. Anche altri, se l'avessero visto, ne sarebbero stati ispirati. Il male avrà sempre le armi peggiori. Il male radunerà le armate più vaste. Bruceranno, saccheggeranno e uccideranno. Ma non è questa la parte peggiore. Cercheranno di farci credere che l'unico modo per distruggerli sia diventare come loro. Questa è la vera nefandezza del male. E' contagioso. Quell'uomo me lo ricordò e mi aiutò ad attenermi al codice."

mercoledì 27 dicembre 2017

Ogni storia è una storia d'amore di Alessandro D'Avenia


Trama:
"L’amore salva?
Quante volte ce lo siamo chiesti, avvertendo al tempo stesso l’urgenza della domanda e la difficoltà di dare una risposta definitiva?"

Ed è proprio l’interrogativo fondante che Alessandro D’Avenia si pone in apertura di queste pagine, invitandoci a incamminarci con lui alla ricerca di risposte. In questo libro straordinario incontriamo anzitutto una serie di donne, accomunate dal fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti: muse, specchi della loro inquietudine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici loro stesse, argini all’istinto di autodistruzione, devote assistenti, o invece avversarie, anime inquiete incapaci di trovare pace. Ascoltiamo la frustrazione di Fanny, che Keats magnificava in versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un giorno di quotidianità, ci commuove la caparbietà di Tess Gallagher, poetessa che di Raymond Carver amava tutto e riuscì a portare un po’ di luce nei giorni della sua malattia, ci sconvolge la disperazione di Jeanne Modigliani, ammiriamo i segreti e amorevoli interventi di Alma Hitchcock, condividiamo l’energia quieta e solida di Edith Tolkien. Alessandro D’Avenia cerca di dipanare il gomitolo di tante diversissime storie d’amore, e di intrecciare il filo narrativo che le unisce, in un ordito ricco e cangiante. Per farlo, come un filomito, un “filosofo del mito”, si rivolge all’archetipo di ogni storia d’amore: Euridice e Orfeo. Un mito che svolge la sua funzione di filo (e in greco antico per indicare “filo” e “racconto” si usavano due parole molto simili, mitos e mythos) perché contempla tutte le tappe di una storia d’amore, tra i due poli opposti del disamore (l’egoismo del poeta che alla donna preferisce il proprio canto) e dell’amore stesso (il sacrificio di sé in nome dell’altro). Ogni storia è una storia d’amore è così un libro che muove dalla meraviglia e sa restituire meraviglia al lettore. Perché ancora una volta D’Avenia ci incanta e ci sorprende, riuscendo nell’impresa di coniugare il godimento puro del racconto e il piacere della scoperta. E con slancio ricerca nella letteratura – le storie che alcuni uomini, nel tempo, hanno raccontato su se stessi e l’umanità a cui appartengono – risposte suggestive e potenti, ma anche concrete e vitali. Per poi offrirle in dono ai lettori, schiudendo uno spiraglio da cui lasciar filtrare bagliori di meraviglia nel nostro vivere quotidiano, per rinnovarlo completamente nella certezza che “noi siamo e diventiamo le storie che sappiamo ricordare e raccontare a noi stessi”.

lunedì 25 dicembre 2017

Alla disperata ricerca del distopico.






Molti non sanno che io, ultimamente, ho una piccola fissazione: cercare titoli distopici o similari (ad esempio: ucronia e\o fantascienza) che sono stati tradotti in italiano o scritti da autori italiani. Sono sicura che non riuscirò mai a leggerli tutti, ma quelli che trovo li aggiungo al mio scaffale di Goodreads, così da non dimenticarli e segnalarli anche ai followers del mio account. Quindi ho pensato di stilare un elenco con i titoli trovati finora e cercherò di aggiornare questo post con periodicità e rimpinguarlo sempre di nuove proposte.
Inoltre vorrei citare il blog e gruppo Facebook "Leggere Distopico" che mi ha dato una marcia in più nell'apprezzare e amare questo genere.
Un ringraziamento immenso va a Sandro Pergameno per il suo aiuto e  suggerimenti che hanno allungato di tanto la lista.



V'invito a commentare questo post, consigliandoci titoli non presenti nella lista ed inerenti a questo genere.

domenica 24 dicembre 2017

"Fiore" attribuita al poeta Maruyama Daisuke.

Versi tratti dal manga "Happiness" di Usamaru Furuya.

       
C'è qualcosa di piccolo racchiuso nel ghiaccio.
Il suo respiro è lieve.
Le bolle salgono, 
le parole scorrono dalla bocca chiusa.
Anche se la luce non filtra, 
il calore lo farà germogliare.
Chissà che forma può assumere 
un cuore o un'anima che arde dal desiderio,
brancolando nel buio, 
fidandosi solo della sua passione.
La tua anima, alla fine, a poco a poco, 
farà sbocciare un fiore dentro di te.

                                                                      

sabato 23 dicembre 2017

Il tocco dell'Alpha - K.Matthew

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A CURA DI 











TRAMA
Karen è una ragazza insoddisfatta nella sua famiglia, la quale ha l'atipica particolarità di esser composta da licantropi. Non conforme al gruppo e alle reiterate battute di caccia sostenute in branco, viene spedita allo Sky High Range, una sorta di struttura di recupero ove i licantropi inferiori vengono rieducati per potersi inserire nella società.

La legge dell'Alpha (qualunque cosa significhi)

Vorrebbe avere le stoffe del cielo di William Butler Yeats (poesia)

                                                                                   


Se avessi le stoffe 
ricamate dei cieli 
lavorate con luce d'oro e d'argento, 
le stoffe azzurre e le opache e le oscure 
della penombra, della luce e del buio, 
le stenderei sotto i tuoi piedi: 
ma sono povero e non ho che i miei sogni; 
ho steso i sogni sotto i tuoi piedi; 
cammina piano perché calpesti i miei sogni.
                                                                             

giovedì 21 dicembre 2017

RE ARTÙ, LA VERA STORIA - Graham Phillips


Intorno agli anni '90 un certo Graham Phillips ipotizzò che il ciclo bretone si ispirasse a vicende e personaggi realmente esistiti e promise che egli stesso si sarebbe premurato di sviscerarli comunicandoci i risultati qualora avesse raggiunto un soddisfacente quantitativo di argomentazioni.
I primi risultati della sua indagine vennero pubblicati nel 1992 nel saggio “King Artur, the true story, il quale, malgrado l'omonimia del titolo italiano, non è il libro di cui parlerà questo articolo.
Sin dagli inizi optò per il metodo multidisciplinare, convinto che il limite maggiore dei suoi colleghi fosse sempre stato il non aver unito le forze. Decise quindi di incrociare le prove storiche, letterarie, mitologiche e archeologiche e giunse alla scoperta di indizi che fino a quel momento erano stati trascurati.

Ai precedenti ricercatori (e all'autore stesso) mancavano però tecnologie e nozioni che son diventate disponibili solo nel corso dell'ultimo ventennio.
Oggi la geofisica si è evoluta e possiamo contare su strumentazioni innovative, nuovi metodi di datazione, nuovi manoscritti e nuovi siti archeologici. Nel loro insieme questi sviluppi hanno permesso al Phillips di approfondire, sublimare e consolidare la propria tesi e pubblicarne la seconda parte, possibilmente quella definitiva

    Re Artù. La vera storia
Con questo saggio storico-letterario, pubblicato nei paesi anglofoni col titolo di The lost tomb of King Arthur, l'autore annuncia a tutte le genti - specializzate e non - che avrebbe finalmente identificato i luoghi, i personaggi e le vicende che durante la loro esistenza promossero la nascita di un mito, quello arturiano, tanto duraturo quanto proficuo, tanto appassionante quanto edificante. E anche tanto abusato.

Fu proprio a causa di questa fortuna che nel corso del Basso Medioevo il tema venne corrotto con interpolazioni dovute a volte all'ingenuità, altre alla malizia. Quest'ultimo fu il caso di autori quali Robert de Boron, Goffredo di Monmouth, i frati di Glastonbury (che manomisero i testi dello scrupoloso Guglielmo di Malmesbury) e, di conseguenza, Thomas Malory un paio di secoli più tardi

(Fig. 3)
Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri,
(traduzione italiana de Le Mort d'Arthur)

Vivendo nel XV secolo e scrivendo perlopiù da una prigione, Malory non aveva gli strumenti per distinguere i capitoli originali da quelli interpolati. Si ritrovò pertanto a consolidare la versione sbagliata della leggenda.

Il motivo per il quale lo consideriamo il maggior esponente del ciclo arturiano è essenzialmente uno: la coincidenza.
Nel 1485, infatti, la pubblicazione di Le Mort d'Arthur (Fig. 3) coincise con la recente installazione a Londra della prima stampa a caratteri mobili. Ciò permise all'opera di diventare il primo best-seller arturiano della storia nonché il secondo libro più stampato dopo la Bibbia: in Inghilterra la superò, addirittura.

Ma se da una parte gli autori citati poc'anzi corruppero il mito per doppi fini, dall'altra abbiamo anche frati che risposero alle razzie vichinghe dei secoli immediatamente successivi alla caduta dell'Impero Romano salvando tutto ciò che potevano del patrimonio letterario locale - l'ex Britannia romana -, tra cui anche i poemi gallesi su Artù. Raggrupparono i testi, li copiarono e li suddivisero per temi e volumi, favorendone la conservazione fino ai giorni nostri. Secondo il Phillips, la chiave di volta starebbe proprio in questi nuovi manoscritti. Dico nuovi” perché, pur risalendo all'Alto Medioevo, mai nessuno era andato a consultarli: vuoi perché non erano in molti ad aver anche solo pensato che Artù potesse ispirarsi ad una persona reale, magari conosciuta con un altro nome, vuoi perché l'opinione pubblica collocava Artù nell'Inghilterra orientale, non nel Galles.

Come dicevo,
grazie al lavoro certosino di questi uomini di Dio, Phillips poté consultare dei testi medievali nel XXI secolo, ritornare al nocciolo della storia e constatare che, come nelle versioni originali Morgana non era sua sorella e non era un'antagonista, allo stesso modo Uther, Artù e Ginevra erano soprannomi anziché nomi; Camelot non era mai stata chiamata così prima del XII secolo; Avalon era solo una delle tante isole-santuario sede di comunità femminili votate alla guarigione; Merlino non era un vero mago (ma va?) ed Excalibur non era la spada nella roccia.

Re Artù, la vera storia” è la cronaca di una minuziosa ricostruzione storica senza precedenti e senza pregiudizi in cui l'esposizione semplice non corrisponde necessariamente a contenuti semplicistici e in cui i vari temi sono affrontati col consueto metodo scientifico strutturato in tesi, antitesi e sintesi – una formula che lascia poco spazio ai dubbi.

Tuttavia, alla fine della lettura un dubbio rimane irrisolto: quella indicata dal Phillips sarà davvero la tomba di re Artù?

Sebbene
tutti gli indizi portino ad un preciso luogo e sebbene la sonda abbia riportato che effettivamente sottoterra c'è qualcosa, non è stato possibile scavare ed ottenere una risposta. Il punto incriminato sorge infatti su una proprietà privata che a sua volta sorge in un'area di monumentale interesse archeologico. Il mancato possesso delle autorizzazioni per gli scavi, in questo caso, comporterebbe non solo una multa, ma anche un paio d'anni di prigione.
Tra i vari scopi di questo saggio, dunque, c'è anche quello di
presentare una documentazione abbastanza valida da mettere in moto la burocrazia inglese e ottenere questa famosa autorizzazione. Per noi, gente comune, invece lo scopo è continuare a farci sognar... ehm... guardare al patrimonio culturale europeo da una nuova prospettiva.
Inutile specificare che l'acquisto è d'obbligo per ogni appassionato della materia di Britannia.
Voto: 4/5

mercoledì 20 dicembre 2017

Il Libro Malazan dei Caduti: perché leggere questa saga?



COMMENTO A CURA DI 




La seguente esposizione non si prefigge l'obiettivo, tanto interessante quanto complesso, di delineare l'autore e le fonti d'ispirazione per la stesura dell'opera né sussiste la volontà di convincere ciecamente alla lettura di quella che è, a tutti gli effetti, una delle opere più inconsuete, complesse e particolari che mai siano apparse all'interno del genere fantasy.
La riflessione cercherà di dare un'idea esaustiva della saga, senza omettere le innumerevoli difficoltà d'approccio e le peculiarità che possono rendere indigesta l'esperienza di lettura a una considerevole fetta di lettori.

Perché leggere la saga di Steven Erikson?

lunedì 18 dicembre 2017

I Kill Giants - Joe Kelly e JM Ken Niimura


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TRAMA

Barbara Thorson è una ragazzina fondamentalmente vivace e dall'esuberante personalità; ma la peculiarità che maggiormente la contraddistingue, rispetto ai suoi coetanei, è lo spiccato amore per il gioco di ruolo alla D&D, passione che quotidianamente la limita nei rapporti non solo scolastici, ma anche famigliari.

sabato 16 dicembre 2017

Scusate l'amore di Marina Cvetaeva (poesia)


Scusate l'amore, è un mendicante!
Se ne va con ciabatte scalcagnate
e certe volte non ha nemmeno quelle!
Sul sagrato chiedeva l'elemosina
pregando nel nome della Madonna:
una ciabatta l'aveva offerta a lei.
L'altra accanto al panettiere
l'aveva lasciata ai ragazzini;
l'Amata – dice – era passata di lì.
E adesso, scalzo come un angelo,
non sa che in paradiso già lo aspetta
un bel paio di caldi mocassini.



(Illustrazione di Rudolf Bonvie, dal titolo "Dialog")

Il mar delle blatte e altre storie - Tommaso Landolfi


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COMMENTO DI


"Non so più quanto tempo sia che ogni notte, ogni mattina dopo i più interessanti bagordi, mi domando in definitiva: e poi? E poi? Badate bene, non voglio dire affatto che ho ottenuto tutto quanto desideravo e che ora, stanco di queste gioie e di queste avventure, esse non mi bastano più. No, la cosa è più complicata: non ho avuto niente affatto di ciò che volevo."

venerdì 15 dicembre 2017

Legami - Jessica Jones



A cura di 




 &




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TRAMA

CD: "Ma come si fa a essere al 14% di progressi di lettura già al titolo?"
CC: "Te lo stavo per dire...urca, ma sono due donne!"


*la regia è in tremenda difficoltà nell'esporre la trama di una pagina e mezza scarsa di racconto*


lunedì 11 dicembre 2017

Blankets di Craig Thompson


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Trama

L'infanzia di Craig Thompson nel Wisconsin, vissuta in una famiglia fortemente religiosa all'interno di un piccolo paesino. I giorni si avvicendano tra difficoltà nel costruire amicizie a scuola e poca empatia con i genitori; solo il rapporto con il fratello, per quanto movimentato e non sempre idilliaco, garantisce una piccola valvola di sfogo.
Finché, un giorno, un campus della chiesa locale permette al protagonista di incontrare l'incantevole Raina...

domenica 10 dicembre 2017

La Parola di Alda Merini (poesia)

Io sono un roseto di poesia,
su di me camminano molte parole,
su di me gemmano infiniti autori,
io fiorisco e sfiorisco ogni giorno,
io fiorisco e sfiorisco a ogni amore,
su di me evapora la rugiada,
su di me evapora il sogno,
ma ai miei piedi respira anche il viandante
e non m’innamorerò di nessuno
poiché i viandanti
sono mutevoli e molti.
Io sono ubriaca del mio silenzio,
(...)
uso la parola
come Diana cacciatrice,
uso la parola
per ferire le anime,
uso le mie parole
come un cilicio d’amore;
sono il dialogo della materia,
sono il dialogo delle praterie,
sono il dialogo della prigione,
sono il tutto
e sono la mostrina di ogni soldato
che cade in battaglia
sul fronte della mia poesia.

(Illustrazione di Marco Palena)

sabato 9 dicembre 2017

"A Louise Olivia Hunter" di Edgar Allan Poe (poesia)

Tratta dalla raccolta: Tutti i racconti, le poesie e le «Avventure di Gordon Pym» di Edgar Allan Poe, edita Newton Compton Editori.
Per quanto mi volga, non fuggo -
non so distaccarmi;
vorrei tentare, ma non tento
di rilasciare il mio cuore.
E le mie speranze ormai son morte
intanto che, nei sogni fidando,
ancora resto allettato.
 
  Così il guizzante serpe che si torce
sotto l'albero nel bosco
travolge l'uccello mentre suadente
l'induce a scendere di poco;
simile a quell'uccello è l'amante,
che intorno al suo fato volteggia
finché il colpo è inferto
ed egli cade — com'io cado.

lunedì 4 dicembre 2017

RAGAZZE ELETTRICHE di Naomi Alderman


Sinossi: 
Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semischiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere? Da questo libro, vincitore del Baileys Women’s Prize 2017, è stata tratta una serie tv che sarà distribuita in Italia nel 2018.


Commento di

Ci si focalizza in particolare su quattro personaggi che raccontano come si sia scoperta l'esistenza della "matassa", un organo situato appena sotto alla clavicola che dirama al corpo scariche elettriche che le donne (sviluppatasi nelle adolescenti che riescono a destare anche quella nelle donne adulte) possono manipolare a loro piacimento. Una sorta di arma a doppio taglio che se da un lato le rende più forti e più indipendenti, dall'altro suscita in loro una vera e propria sete di potere e vendetta che sfocia nell'emarginazione e nel controllo degli uomini. Non si fanno problemi a dare sfogo alla frustrazione accumulata per anni a causa di persecuzioni e preconcetti maschilisti - che hanno contribuito a catalogare la donna come "il sesso debole" della società e, per questo, facilmente manipolabile - innumerevoli e violente rappresaglie e manifestazioni annunciano la voglia di riprendersi quanto spetta loro di diritto ovvero un ruolo di rilievo nella comunità.


La narrazione si sviluppa in due modi, dapprima quello temporale - si dà il via ad un inesorabile conto alla rovescia che ha inizio con "Meno dieci anni fa" - e poi quello che va a classificare questa distopia come un romanzo corale: non c'è un unico protagonista, ma assistiamo alla diffusione del fenomeno da più voci sparse per tutto il globo terrestre.
Naomi Alderman non fa segreto di aver tratto ispirazione dal libro "Il racconto dell'Ancella" di Margaret Atwood; ha ripreso il tema della donna che si muove in un'ambientazione distopica e l'ha fatto suo attribuendogli una connotazione positiva (azzarderei anche femminista) e, allo stesso tempo, destabilizzante. 
Mentre nel romanzo della Atwood la donna era alla mercé dell'uomo, quasi totalmente assoggettata al suo volere, in quello della Alderman la domanda che permea l'intero romanzo è: "come sarebbe un mondo governato da sole donne che non hanno più da temere la supremazia e la forza bruta dell'uomo?"
Mi sono lasciata abbindolare da questa sinossi così avvincente e originale ma, seppur le premesse siano intriganti, spesse volte si scivola nella banalità. 
In particolare i tasti dolenti sono tre:
  1. Lo sviluppo della trama avviene in maniera confusionaria e ben poco realistica, i momenti dediti alle attività della criminalità organizzata e alle cospirazioni politiche sono gestiti male ed inverosimilmente.
  2. Il fondamentalismo religioso che fa da sotto-trama è scialbo e inconcludente, vorrebbe instillare la convinzione di una dottrina matriarcale tuttavia assume sempre più i contorni di una loggia di fanatiche che non si pone degli interrogativi, ma segue ciecamente la massa. 
  3. L'idea di attribuire un ruolo cardine all'influenza dei mezzi di comunicazione, quali mass media e social network, per diffondere i vari episodi della rivincita femminile nel mondo - attraverso forum online e canali per la pubblicazione di video - non ne esce granché vittoriosa, anzi risulta forzato e conferisce ulteriore staticità alla storia. 
A seguito dei punti sopra elencati il mio giudizio non può che essere negativo, la componente inedita c'è ma avrebbe potuto essere sviluppata in maniera migliore e più incisiva... Invece per tutta la durata della lettura ho avuto la sensazione di trovarmi davanti ad un romanzo incompleto, anonimo e privo di vividezza.


Valutazione:

Un assaggio dal libro:

" [...] Se il mondo non avesse avuto bisogno di una scossa, come mai questo potere si sarebbe manifestato adesso? 

domenica 3 dicembre 2017

"Non esiste un vascello veloce come un libro" di Emily Dickinson (poesia)

Dalla raccolta "Sillabe di seta" edita Feltrinelli.
Non esiste un vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesie che si impenna  -
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio  -
tanto è frugale
il carro dell’anima.
(Illustrazione dell'artista: The Fox And The Raven su DeviantArt)

sabato 2 dicembre 2017

"Ascoltate" di Vladimir Majakovskij (poesia)

Dalla raccolta "A piena voce" edita Arnoldo Mondadori.

Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire forse che a qualcuno servono,
che qualcuno desidera che esse siano,
che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi?
E, forzando
le bufere di polvere del meriggio,
si spinge fino a Dio,
teme d'essere in ritardo,
piange,
gli bacia la mano nodosa,
implora
- ha bisogno di una stella! -
giura
che non può sopportare questo martirio senza stelle!
E poi
cammina inquieto,
fa finta d'esser calmo.
Dice a qualcuno:
"Allora, adesso, stai meglio?
Non hai paura?
No?!".
Ascoltate!
Se accendono
le stelle,
vuol dire forse che a qualcuno servono,
che è indispensabile
che ogni sera
sopra i tetti
risplenda almeno una stella? 
(Illustrazione dell'artista: Charlie Bowater)                                                                                           

domenica 26 novembre 2017

"Danni con fantasia" di Giuseppe Ungaretti (poesia)

Dalla raccolta "Vita d’un uomo. Tutte le poesie" edita Arnoldo Mondadori.

Perché le apparenze non durano?

Se ti tocco, leggiadra, geli orrenda,
nudi l'idea e, molto più credele,
nello stesso momento
mi leghi non deluso ad altra pena.

Perché crei, mente, corrompendo?

Perché t'ascolto?

Quale segreto eterno
mi farà sempre gola in te?

T'inseguo, ti ricerco,
rinnovo la salita, non riposo,
e ancora, non mai stanca, in tempesta
o a illanguidire scogli,
danni con fantasia.

Silenzi trepidi, infiniti slanci,
corsa, gelose arsure, titubanze,
e strazi, risa, inquiete labbra, fremito,
e delirio clamante
e abbandono schiumante
e gloria intollerante
e numerosa solitudine,

la vostra, lo so, non è vera luce,

ma avremmo vita senza il tuo variare,
felice colpa?
(Illustrazione dell'artista: Beatriz Martin-Vidal)