sabato 31 marzo 2018

Gesù di Giovanni Pascoli (poesia)



E Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.

E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!

Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all’ombra d’una mèta
di grano, e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta.

 Egli parlava di granai ne’ Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.

Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l’inconsutile tua veste;

Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio  Giuda bisbigliò veloce-
d’un ladro, o Rabbi, t’è costì tra ‘piedi: 

Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
 -No-, mormorò con l’ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.

giovedì 29 marzo 2018

Fabrizio Santi - L’enigma della cattedrale sommersa






Enigmatico come Ken Follett, avvincente come Dan Brown


Un grande thriller

Dall'autore del bestseller Il quadro maledetto 


Roma. Palazzo Barberini. È notte quando il custode vede apparire sul suo monitor una figura vestita di nero e intenta a suonare un organo. Pochi giorni dopo, vicino all’organo di una chiesa a Piazza Navona viene ritrovato il corpo senza vita di una donna. Giulio Salviati, scrittore noto per le sue abilità d’investigatore, viene coinvolto nello strano caso dal direttore del museo Barberini. Seguendo alcuni indizi lasciati dalla figura vestita di nero, Salviati si introduce nei sotterranei del museo, scoprendo passaggi segreti che collegano l’antico palazzo a negozi e botteghe romane. Ma è studiando la storia dell’organo che Giulio verrà a conoscenza di un mistero legato a un musicista vissuto nel Settecento, a cui lo strumento apparteneva e intorno al quale molti hanno indagato: un conte che vive isolato vicino a Canossa, dedito a pratiche esoteriche, un famoso botanico, un esperto musicologo. Qual è il filo rosso che lega questi personaggi tanto diversi tra loro? Che cosa stavano cercando di così importante da giustificare la scia di morte a cui la capitale, incredula, assiste?


Chiese romane, passaggi segreti, botteghe di antiquari

Un enigma da risolvere che arriva dal passato

Una spirale di morte che non sembra arrestarsi


Hanno scritto di Il quadro maledetto


«Nei sotterranei dell’Urbe il pericoloso mistero di un quadro maledetto per il bestseller di Fabrizio Santi.»

la Repubblica


«Un romanzo da brivido, davvero mozzafiato.»

Di Più


«Un thriller esoterico ben congegnato.»

Il Fatto Quotidiano





Recensione
Ringrazio Newton Compton Editori per avermi dato la possibilità di partecipare a questo review party con altri blogger: 
Libri e recensioni



Non è la prima volta che leggo libri di questo autore. E’ con il precedente romanzo, “ Il settimo manoscritto” che ho fatto la conoscenza di questo autore. 
In questo romanzo prosegue l’avventura dello scrittore Giulio Salviati, che assume le vesti di un investigatore come il protagonista dei suoi romanzi. Infatti Giulio è uno scrittore di successo che si afferma sulle classifiche di bestseller. 
Ci troviamo a Roma, esattamente, a Palazzo Barberini, dove una misteriosa persona con un mantello nero addosso, si appresta a suonare un organo. Inizialmente non vi è nulla di straordinario tranne l’effrazione, ma, successivamente, in seguito a un omicidio avvenuto in una chiesa a Piazza Navona, le vicende attirano l’attenzione della polizia. 
L’autore è capace di coinvolgere subito il lettore nelle vicende che caratterizzano questo thriller con un ritmo incalzante ricco di mistero e con una spolverata di soprannaturale. Infatti il libro è incentrato sulla ricerca dell’armonia perfetta nel campo musicale sostenendo che la musica è in grado di influire sulle piante e sugli esseri viventi, comprendendo la natura con la quale l’uomo ha perso l’equilibrio. 
In una corsa contro il tempo, lo scrittore, collaborando con la polizia, dovrà risolvere gli enigmi che porteranno alla soluzione del caso. 
Come enunciato nella trama del romanzo, l’autore si avvicina molto per stile ad autori come Dan Brown, aggiungendo quel pizzico di soprannaturale che mi ha fatto innamorare del suo modo di scrivere. 
Cosa si nasconde dietro l’armonia perfetta? E’ vero che questa armonia permette di comunicare con un mondo a noi invisibile, dove si celano gli spiriti?

Una valle gelata, imprigionata nel silenzio e nell’immobilità. Un mondo sospeso nel vuoto. E il campanile lì, ritto, severo, surreale e poggiato su un tappeto bianco i cui confini si perdono nell’oscurità. È là, corrucciato e inquieto, a ricordarci la dissennatezza degli uomini che hanno tradito la natura che li ha creati».


Fin dalla prima pagina di questo romanzo ho capito che anche questo libri mi sarebbe piaciuto molto. Infatti sono stato subito coinvolto nelle vicende e, con il fiato sospeso, ho letto fino all’ultima pagina per risolvere, insieme a Giulio Salviati, il mistero che si cela dietro le note misteriose dell’armonia perfetta.









mercoledì 28 marzo 2018

"Il mondo dei fiori e dei salici - Autobiografia di una geisha" di Masuda Sayo


“Il mondo dei fiori e dei salici” (karyūkai) è il mondo delle geisha, un mondo che negli stereotipi dell’Occidente rievoca atmosfere eleganti, preziosi kimono di seta, musiche e cerimonie del tè. Masuda Sayo, invece, testimonia una realtà differente, quella delle onsen geisha, le donne che praticano la professione nelle stazioni termali lontane dai raffinati ambienti cittadini. Con uno stile semplice e diretto, ma estremamente coinvolgente, racconta la sua infanzia di bambina abbandonata e poi venduta, la dura quotidianità sua e delle compagne durante gli anni di apprendistato; descrive l’ambiente delle sale da tè con le ambigue figure dei frequentatori, la lotta intrapresa per cambiare vita, la povertà vissuta in un Giappone uscito dalla Seconda guerra mondiale. L’autobiografia di Masuda Sayo costituisce un unicum, una rara e preziosa testimonianza che ci permette di conoscere una pagina poco nota della cultura giapponese. 


Commento a cura di
Il mondo dei fiori e dei salici è un libriccino che ho scoperto casualmente, seguendo una discussione sui libri ambientati in Giappone e a tema "geisha". Infatti è stato proprio quando

martedì 27 marzo 2018

Samantha M. Swatt - The different worlds trilogy




«Niente sarà più come prima..» Il Caledon College Institute è il college privato più ambito e facoltoso di tutta la Pennsylvania. Essere ammessi, infatti, non è così facile. Holly Williams, vent’anni, ha avuto il privilegio di farne parte, ed è ormai un anno che studia per diventare giornalista all’istituto. Regole ferree, disciplina esemplare, modi impeccabili e grande voglia di apprendere, questo è il clima che si respira al campus. Nulla di meglio per Holly, che non desidera altro che una vita tranquilla, al contrario della sua compagna di stanza, Elisabeth Townsend, carattere estroverso e sorriso perennemente stampato in faccia. Quando, però, il nuovo anno apre i cancelli a nuovi studenti, l’esistenza di Holly è destinata a sprofondare nell’abisso. La via per la sopravvivenza non è mai stata così oscura.
Tensione, paura, segreti pericolosi. Tormenti, sacrifici, perdite. Verità compromettenti, inganni, tradimenti... Finalmente racchiusa in un unico volume, la travolgente e appassionante trilogia Urban Fantasy che ha tenuto i lettori con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. In un crescendo di mistero, azione, suspense, colpi di scena e amore, chi sopravvivrà allo scontro finale?

                                     commento a cura di 


lunedì 26 marzo 2018

Fabio Maffia - ETHÈLION il figlio dell’ombra: libro primo


Booktrailer




Abbandonare tutto per ricominciare una nuova vita altrove è sempre difficile e Laio lo sa bene. Ora che si è trasferito a Dublino per studiare al Trinity College, la vita del ragazzo sembra riprendere lentamente il suo corso, ma nulla potrà prepararlo alla verità nascosta nella pietra viola che porta sempre al collo da quando è nato. Un'intera realtà dimenticata da secoli riemerge attraverso le pagine di un antico libro di leggende celtiche, l'Ethèlion, trascinando Laio in un viaggio inaspettato attraverso un mondo separato dal nostro dalle ferite di una guerra mai conclusa. Laio sarà costretto a rivalutare ciò che lo circonda da quando ha memoria e scegliere se ritornare a casa o combattere per scoprire sé stesso e il destino che è stato scritto per lui. In un mondo che per molti non esiste, sarai in grado di distinguere tra verità e menzogna, sogno e realtà?

                                 Commento a cura di

sabato 24 marzo 2018

"Potessero le mie mani sfogliare" di Federico Garcia Lorca (poesia)


Potessero le mie mani sfogliare
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
T’amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani 
sfogliare la luna!                                              (Illustrazione dell'artista: Christian Schloe)

sabato 17 marzo 2018

"Quando Dio creò l’amore" di Charles Bukowski (poesia)


Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto 
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani 
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma 
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile 
quando Dio creò Me creò Me 
quando Dio creò la scimmia stava dormendo 
quando creò la giraffa era ubriaco 
quando creò i narcotici era su di giri 
e quando creò il suicidio era a terra.

Quando creò te distesa a letto 

sapeva cosa stava facendo 
era ubriaco e su di giri 
e creò le montagne e il mare e il fuoco 
allo stesso tempo

Ha fatto qualche errore 

ma quando creò te distesa a letto 
fece tutto il Suo Sacro Universo.

mercoledì 14 marzo 2018

" Noi" di Evgenij Zamjátin



Scritto fra il 1920 e il 1922 il romanzo - considerato come il precursore del più noto 1984 orwelliano - è ambientato nel futuro e descrive un'organizzazione statale che individua nel libero arbitrio la causa dell'infelicità umana e pretende di controllare le vite dei cittadini attraverso un sistema di efficienza e precisione industriale. Una aperta denuncia della soppressione della libertà di pensare e di immaginare dell'essere umano e della conseguente sua riduzione a numero.

Commento a cura di
Anticipando di un paio di decenni lo scenario distopico immaginato dal celeberrimo George Orwell, lo scrittore e critico letterario Evgenij Zamjátin traendo spunto da alcune sue esperienze personali - in particolare la Rivoluzione Russa del 1905\1907 - scrisse "Noi": un romanzo-manifesto prontamente censurato dall'URSS poiché rappresentava una pubblica denuncia alla dittatura staliniana. 
Ma veniamo al romanzo...
Ci troviamo catapultati in un futuro non propriamente precisato dove l'umanità è circondata da una grande Muraglia verde che delimita il loro spazio di movimento, un mondo dove tutto è tecnologicamente avanzato e tutti immancabilmente vengono sottoposti ad una stretta sorveglianza. La narrazione è in prima persona, ogni informazione che c'è dato avere circa questo stato totalitario ci viene fornita da D-503, ingegnere incaricato della realizzazione del progetto "l'Integrale" e forte sostenitore dello Stato Unico, in cui la razionalità ha la meglio sul sentimento secondo una locuzione che dovrebbe garantire la felicità. 

"L'amore e la fame dominano il mondo." 
Ergo: per dominare il mondo, l'uomo deve dominare i dominatori del mondo.

Ogni attività viene monitorata e non esiste alcuna forma di privacy. Le case sono in vetro - inneggiando ulteriormente alla trasparenza - facilitano il lavoro dei Guardiani così che chiunque possa vedere chiunque, al fine di sventare sul nascere eventuali moti d'insurrezione o comportamenti che esulano dalla "normalità" imposta. Gli individui non hanno più diritto ad un nome e vengono classificati attraverso diciture alfanumeriche, gli uomini sono identificabili dalle consonanti mentre le donne dalle vocali. Le azioni quotidiane, anche le più ordinarie, sono scandite da rigidi schemi e orari affinché non sia in auge il singolo, ma la collettività. 
Ci si muove tutti all'unisono come un unico grande organismo. 

L’umiltà è una virtù, e la superbia un vizio — "Noi" proveniamo da Dio, ma "Io" dal diavolo.

Lo Stato, che trova la sua massima rappresentazione nella figura del Benefattore, si trincera dietro alla cultura del "Noi", limita ogni forma di libero pensiero, reprime al massimo l'individualismo sminuendo ogni tipologia di contatto umano, a partire già dai rapporti intimi di coppia che avvengono attraverso una previa "prenotazione" per ottenere con facilità il partner che si desidera.
Tuttavia la visione standardizzata e idilliaca di D-503 verrà letteralmente stravolta dall'incontro con I-330, un'intrepida donna che vuole scrollarsi di dosso questo clima di oppressione lavorando nell'ombra affinché questo governo venga rovesciato.

Dopo una piccola incertezza iniziale, dato il taglio "biografico" della narrazione, devo ammettere che sono stata rapita dall'atmosfera di finta perfezione che si respira, fin da subito diventiamo consapevoli che dietro alla percezione e alle parole estatiche di D-503 comincia a formarsi una crepa. Pur trattandosi di un libro risalente alla prima metà del Novecento, scorre piacevolmente. Zamjátin non lesina passaggi di grande spessore che colpiscono il lettore, ma è da lodare ancor di più per la sua originalità; non è da tutti aver saputo creare un universo rarefatto, spogliato di colori e sentimenti, dove tutto è scialbo e impersonale e possedere un'anima equivale ad essere malati. Permea per tutta la durata della lettura, oltre ad un gravoso e soffocante senso d'angoscia, una sorta di dualismo; diversi sono i fattori che s'incontrano e si scontrano come ad esempio: irrazionalità e razionalità oppure omologazione di contro ad un sentimento crescente di distinguersi e molto altro ancora... Per non parlare poi di un finale sconvolgente di quelli che ti destabilizzano e lasciano letteralmente basito.
Un romanzo che mi sento di consigliare agli appassionati del genere e che hanno voglia di cimentarsi con uno stile non proprio contemporaneo. 
Io l'ho scoperto per caso, seguendo l'apposita rubrica di un gruppo Facebook (Leggere Distopico) che ringrazio vivamente perché per merito loro sto conoscendo libri davvero validi inerenti a questo genere.

Giudizio:

lunedì 12 marzo 2018

Lincoln nel Bardo di George Saunders


Febbraio 1862, la Guerra Civile è iniziata da un anno, e il Presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln, è alle prese con ciò che sta assumendo i contorni di una catastrofe. Nel frattempo Willie, il figlio prediletto di undici anni, si ammala gravemente e muore. Verrà sepolto a Washington, nel cimitero di Georgetown. A partire da questa scheggia di verità storica – i giornali dell’epoca raccontano che Lincoln si recò nella cripta e aprì la bara per abbracciare il figlio morto –, George Saunders mette in scena un inedito aldilà romanzesco popolato di anime in stallo.

sabato 10 marzo 2018

"E Dio mi fece donna" di Gioconda Belli (poesia)


E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.


Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto.
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.


(Illustrazione dell'artista: Nicoletta Ceccoli).


giovedì 8 marzo 2018

DONNE CHE CORRONO COI LUPI di Clarissa Pinkola Estes (poesia)

Io sono una donna selvaggia. 
Corro con i lupi
somiglio alla leonessa. 
Ululo alla luna. 
Mi lascio guidare dai miei antenati. 
Ascolto la dea e nessun altro. 
Io sono una donna selvaggia.
In contatto con il mio sé superiore e nell'armonia dell'animale umano che ospita questo corpo. 
Io sono una donna selvaggia. 
Possiedo il mio corpo. 
Possiedo il mio spirito. 
Possiedo le mie scelte. 
Possiedo la mia mente. 
Il mio spirito è mio. 
Faccio quello che mi pare. 
Io sono una donna selvaggia. 
La mia volontà è in linea con il divino. 
Io sono una donna. 
Sono stata una vittima. 
Io sono una guerriera. 
Sono stata picchiata 
Mi hanno creduta Morta. 
Ho vissuto. 
Io sono un sopravvissuta. 
Io sono prospera. 
Io sono una regina perché io governo. 
Io sono una guaritrice. 
Io sono una donna di medicina. 
Credo nell'amore. 
Credo nella giustizia. 
Credo nel sangue. 
Credo nella legge naturale. 
Credo che verrà un tempo in cui riconoscerete il mio potere. 
Io riconosco il mio potere. 
Io sono una donna selvaggia. 
Semino preghiere nella terra. 
Evoco la magia con le mie mani. 
Io guarisco con le mie parole. 
Distruggo con la mia rabbia. 
Non mi dite di obbedire. 
Non mi dite di sorridere. 
Non mi dite di star calma. 
Non ditemi che sono troppo aggressiva, troppo violenta, troppo forte, troppo grande, troppo nera, troppo estrema, troppo piccola, troppo agguerrita. 
O che io non sono abbastanza. 
Non ditemi come agisce una signora, o come essere come una donna, o che cosa pensate che dovrei fare.
Io cammino con gli elefanti. 
Volo con i falchi. 
Nuoto con polpo. 
Caccio con le tigri. 
Io sono una donna selvaggia. 
Una donna senza legge. 
Un fiore selvatico. 
Una leonessa di montagna. 
Una scimmia magica. 
Un cacciatore. 
Una strega. 
Un guerriero. 
Un' amante. 
Una madre. 
Una sacerdotessa. 
Una donna di medicina. 
Io sono fatta di buio e luce. 
Io sono l'equilibrio. 
Invoco la dea della distruzione e la dea della nascita.
Io sono una selvaggia. 
Io sono libera. 
Io appartengo a me. 
Io credo nella cura e nel machete . 
Credo nel piantare fiori e nel sollevare i bambini. 
Credo nella protezione e nella morbidezza.
Credo nell'arte e credo nel sacrificio. 
So che a volte devi prendere l'arma così gli altri depongano le loro. 
Io sono una donna selvaggia 
e faccio quello che mi pare
E non voglio scusarmi per nessuna parte di me.

domenica 4 marzo 2018

"Non lo so con certezza, ma immagino" di Jaime Sabines (poesia)

Non lo so con certezza, ma immagino
che una donna e un uomo
un giorno si innamorano,
rimangono soli poco a poco,
qualcosa nei loro cuori dice loro che sono soli,
soli sulla terra si penetrano,
vanno uccidendosi l’un l’altro
Tutto accade in silenzio. Come
si forma la luce dentro l’occhio.
L’amore unisce corpi.
In silenzio vanno riempiendosi l’un l’altro.
Un giorno si svegliano, sopra le loro braccia.
Pensano allora che sanno tutto.
Si vedono nudi e sanno tutto.  
(Non lo so con certezza. Lo immagino)
(Illustrazione dell'artista: Mark Keller)