mercoledì 28 marzo 2018

"Il mondo dei fiori e dei salici - Autobiografia di una geisha" di Masuda Sayo


“Il mondo dei fiori e dei salici” (karyūkai) è il mondo delle geisha, un mondo che negli stereotipi dell’Occidente rievoca atmosfere eleganti, preziosi kimono di seta, musiche e cerimonie del tè. Masuda Sayo, invece, testimonia una realtà differente, quella delle onsen geisha, le donne che praticano la professione nelle stazioni termali lontane dai raffinati ambienti cittadini. Con uno stile semplice e diretto, ma estremamente coinvolgente, racconta la sua infanzia di bambina abbandonata e poi venduta, la dura quotidianità sua e delle compagne durante gli anni di apprendistato; descrive l’ambiente delle sale da tè con le ambigue figure dei frequentatori, la lotta intrapresa per cambiare vita, la povertà vissuta in un Giappone uscito dalla Seconda guerra mondiale. L’autobiografia di Masuda Sayo costituisce un unicum, una rara e preziosa testimonianza che ci permette di conoscere una pagina poco nota della cultura giapponese. 


Commento a cura di
Il mondo dei fiori e dei salici è un libriccino che ho scoperto casualmente, seguendo una discussione sui libri ambientati in Giappone e a tema "geisha". Infatti è stato proprio quando
ho letto il sottotitolo: "autobiografia di una geisha" che subito sono stata colta da una smania incontrollabile; dovevo assolutamente leggerlo. Uno dei miei libri preferiti in assoluto è "Memorie di una geisha" di Arthur Golden e, quindi, avevo voglia di immergermi ancora una volta in questo microcosmo plasmato di studiata femminilità e di danze e gesti aggraziati, ma le mie previsioni si sono rivelate errate. Il punto di forza del romanzo di Golden è la capacità di proporre al lettore uno scenario tanto onirico quanto romantico ed appunto romanzato; qui, invece, ci troviamo di fronte ad una realtà cruda e spietata, costellata da rinunce e sofferenze come solo la vita vera può essere.


Ma che tu sia bella oppure no, una volta applicato un po’ di trucco bianco, a meno che il tuo viso non sia proprio devastato, diventi carina come tutte le altre. Invece, il saperti vendere oppure no, quello sì che dipende dalle tue abilità.

Masuda Sayo ci espone il suo trascorso - e lo fa con una semplicità disarmante - a partire da un'infanzia difficile, caratterizzata dall'abbandono e da continui momenti di derisione e punizioni corporali, fino ad arrivare al suo debutto come geisha (芸者) e agli anni di tracollo economico ed indigenza dovuti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Aprendoci uno scorcio su di un aspetto del patrimonio culturale giapponese che da sempre stuzzica la curiosità degli Occidentali e su cui aleggiano non pochi misteri. Per tutta la durata della lettura si mantiene una cadenza abbastanza sostenuta e fluida, anche se - per certi versi - risulta un po' ripetitivo. Il libro è suddiviso in brevi paragrafi nei quali Sayo si racconta e ci racconta che le geishe non erano soltanto donne in grado di padroneggiare la complessa e armoniosa arte della seduzione, ma donne semplici, capaci di provare intensi sentimenti, dotate di un'incommensurabile sensibilità! 


Quando a qualcuno affamato d’amore viene mostrato un affetto autentico, cosa c’è di strano se quello ci si butta a capofitto? Dopo tutto avevamo vent’anni, eravamo donne, era un crimine così grave sognare di amare e di essere amate? 

Tante sono le frasi che mi sono rimaste nel cuore e mi ha molto colpita l'ingenuità e la schiettezza di Sayo di fronte a diversi argomenti scottanti, quali il suicidio o l'elaborazione del lutto. Tuttavia sono fortemente convinta che la storia di questa bimba  - cresciuta troppo in fretta - dal temperamento forte vi conquisterà.


Giudizio:

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