martedì 26 giugno 2018

TE LA SEI CERCATA di Louise O'Neill


Trama:
In una cittadina di provincia dove tutti si conoscono, Emma O’Donovan è diversa. Lei è speciale: diciotto anni, bellissima, popolare, potente. è sempre perfetta e ama essere desiderata. Tutte le ragazze vorrebbero essere sue amiche, e tutti i ragazzi vorrebbero uscire con lei.
Fino a quella notte.
A quella festa d’estate, Emma era troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stava accadendo, troppo ubriaca per dire basta, troppo ubriaca per ricordare. Ma quelle immagini, quelle fotografie che tutti hanno visto online, significano che non potrà mai dimenticare. E dopo la violenza comincia un nuovo incubo: Emma era speciale, ma ora è solo una fonte di imbarazzo. è sulla bocca di tutti, assurdamente additata e accusata. Davvero se l’è cercata? Davvero è sua la colpa? Senza punti di riferimento, Emma comincia a dubitare persino di se stessa.

Commento a cura di:


Emma O'Donovan è la ragazza più bella e popolare della sua scuola; indossa sempre l'outfit adeguato, frequenta la gente "giusta", è il sogno proibito di tutti i ragazzi e suscita la gelosia delle sue coetanee che vogliono essere proprio come lei ed Emma è ben consapevole di questa sua influenza perciò cerca sempre di sfruttarla a suo vantaggio.
Ma da un giorno all'altro tutto cambia, anzi... Da quella fatidica festa per Emma la vita non sarà mai più la stessa. 


Non sto andando in pezzi. Sono strappata sulle cuciture, tutto quello che ho dentro si rovescia fuori finché sono vuota.

Perché pur di non essere emarginata non si può dire di no ad un drink, neanche se quei drink cominciano ad aumentare a dismisura e ci si aggiunge anche qualche pillolina speciale. Emma ha solo dei vaghi e confusionari ricordi di quanto accaduto quella notte, ma a rinfrescarle la memoria ci pensano i social network ... Fotografie che diventano virali e tracciano un resoconto indelebile di una brutale violenza sessuale. Chiunque le abbia viste non potrà dimenticarle facilmente. Perché, si sa, quando si è su di un piedistallo una rovinosa caduta ti riduce in polvere e la stima, spesse volte, viene sostituita da valutazioni non proprio positive e quella che prima era una persona apprezzata e benvoluta da tutti, in un batter d'occhio, diventa un'esclusa. I pettegolezzi dilagano a macchia d'olio ed è subito facile ribaltare i ruoli, far passare i carnefici per innocenti circuiti da una cosiddetta "ragazza facile".

Guidare da ubriachi non si fa, ci hanno sempre detto. Guidare da ubriachi è pericoloso. Guidare da ubriachi uccide, rovina vite.
Ci sono altri modi per rovinare vite. Da quelli non ci hanno mai messi in guardia. 

"Te la sei cercata" si presenta sotto le mentite spoglie di un romanzo young-adult contemporaneo, ma conoscendo lo stile della O'Neill sapevo che di frivolo e leggero non ci sarebbe stato nulla. Man mano mi addentravo nella lettura i toni si facevano sempre più cupi, trascinandomi in una vorticosa spirale di inquietudine e irrequietezza. Il romanzo, non sto a girarci intorno, si focalizza principalmente sulle reazioni - della comunità e della vittima - ad uno stupro di gruppo.

Narrato in prima persona, dalla stessa Emma, scopriamo come quel terribile episodio abbia avuto delle atroci ripercussioni non solo su di lei, ma anche sulla sua famiglia. Louise O'Neill con spietata schiettezza ci illustra, passo passo, con uno stile tanto lineare quanto d'impatto, come la società odierna che millanta progresso e tolleranza, servendosi anche dei mass media, denigri le vittime di stupro trattandole alla stregua di oggetti sessuali e il titolo, ahimè, richiama una delle frasi più infamanti di sempre il: "te la sei cercata"; come se una qualunque donna - solo per il semplice fatto di essere emancipata - meriti davvero ciò che le è capitato. L'autrice ci invita, inoltre, a fare un uso consapevole dei diversi social network che spopolano maggiormente tra i giovani perché, nelle mani di un adolescente, essi diventano uno strumento crudele e devastante. Basta poco; e con una foto si può annientare l'esistenza altrui.
L'ambiguità dell'epilogo - ragione per cui non ha ottenuto il mezzo punto in più - trova una spiegazione accettabile nella post-fazione dove la scrittrice ci spiega i motivi che l'hanno spinta a chiudere il suo romanzo in questo modo.
E' un libro forte, bisogna dargliene atto, ma che nonostante tutto merita una possibilità, perché il fine ultimo è quello di sensibilizzare chi sta leggendo e fargli prendere maggior consapevolezza di fronte a fenomeni di questa portata. Perché purtroppo non si tratta di finzione: di storie come questa ne avvengono ogni giorno.

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